Gli studenti hanno distribuito materiale informativo per sottolineare le principali conseguenze
dei tagli all'università e alla ricerca.
Per gli anconetani impegnati nello struscio del sabato non è stato possibile non notare i cartelli, gli striscioni ed evitare di ricevere in mano uno dei volantini.
Circa 50 tra studenti, ricercatori e dottorandi dell'Università Politecnica delle Marche dopo essersi dati appuntamento alle
Dopo circa due ore di volantinaggio tutti gli attivisti dell'assemblea no 133 si sono radunati in fila indiana ed hanno percorso il nuovo corso pedonale, il viale attraversando ripetutamente la strada in corrispondenza dei passaggi pedonali, mentre alcuni di loro hanno avvicinato gli automobilisti in coda e distribuito volantini.
I passanti e gli automobilisti stupiti dal serpente di camici e cartelli hanno tollerato i piccoli disagi e i più hanno mostrato interesse e solidarietà.
"I tagli alla 133 sono un problema di tutti" dichiara Francesco, ricercatore della Facoltà di Scienze, "meno fondi e blocco delle assunzioni. Sarebbe il collasso già dal primo anno di applicazione! Senza ricambio e con neanche i soldi per gli stipendi tanto varrebbe chiudere tutto o vendere tutto. Per quanto riguarda le conseguenze per le persone che non lavorano in questi ambiti, senzan esagerare, nell'immediato non se ne accorgerebbero neanche ma nel giro di 4-5 anni si accorgerebbero di vivere in un paese arretrato e incapace di produrre innovazioni e novità. In altre parole un paese che fa fatica ad affrontare il futuro".
"In Francia e in Svezia" aggiunge Beatrice, studentessa al terzo anno di economia "hanno inserito nella manovra per superare la crisi, consistenti aumenti ai finanziamenti per la ricerca pubblica noi tagliamo i posti da ricercatore per fare cassa".
"Non si uscirà mai dalla crisi senza investire nel futuro gli fa eco" il suo collega Carlo.
Il programma della mobilitazione continuerà anche di domenica: la mattina i ragazzi dell'Assemblea No133 saranno nelle parrocchie per informare anche le famiglie di cosa le aspetta dopo la riforma dell'istruzione e nel pomeriggio cercheremo di coprire tutti i centri commerciali.
Le parole d'ordine fino alla manifestazione del 5 novembre sono "Nessuno deve poter dire che non sapeva".
2 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per Blog intiresny
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